sabato 4 maggio 2013

[TECNOLOGIA - 3 - LA VIDEOCAMERA] ULTIME CONSIDERAZIONI PER L'ACQUISTO

Eccoci di nuovo a parlare di videocamere e tecnologia, riferendoci alla tecnologia digitale in particolare. 
E' l'ultimo post discorsivo; col prossimo iniziamo a fare le prime riprese con la videocamera che avremo acquistato. Inizieremo da una handycam e proseguiremo con una palmare professionale.
Tutte le videocamere delle categorie presentate nel post precedente hanno alcune cose in comune che dovremo valutare al momento dell'acquisto.

Una videocamera è essenzialmente divisa in 3 sezioni:

- Ottica (lenti intercambiabili o non intercambiabili, lenti fisse o zoom).
- Corpo (sensore/i + hardware + software).
- Sezione di registrazione (hardware + software).

La sezione di registrazione nella maggior parte delle videocamere è all'interno del corpo. Alcune richiedono invece un modulo a parte. Come visto esistono videocamere che supportano registratori esterni, e non necessariamente fanno parte delle categorie più costose.

Voglio fare una carrellata dei più importanti componenti cercando di comunicarvi cosa privilegiare o meno nella scelta di una videocamera. Mi soffermerò in altri post sui singoli dispositivi in modo più approfondito. Cercherò di spiegare i termini anche con parole più semplici, pur se poco appropriate, per coloro che per la prima volta sentono parlare di queste cose.

OTTICA

Se fate video con un'handycam o una videocamera prosumer/professionale ad ottica integrata non fatevi troppo tentare dai numeri. Queste videocamere hanno sempre ottiche "a focale variabile", ovvero zoom. Oggi si cerca di costruire zoom sempre più potenti, arrivando a focali molto lunghe (per dirla in parole semplici quando si "zoomma in avanti" si tira "più lontano" ); ma il più delle volte ci troviamo di fronte ai seguenti problemi:

1- ottiche "buie" man mano che si effettua una zoomata in direzione "tele" (cioè in avanti); per mantenere una qualità ottica accettabile il diaframma viene automaticamente chiuso, restituendoci immagini scure se c'è poca luce nell'ambiente; questo concetto vale anche per le ottiche intercambiabili (fotografiche e video); per avere un'ottica che mantenga su tutta l'escursione focale (la zoomata) un'apertura di diaframma costante dobbiamo dirigerci verso ottiche costose.

2- inferiore nitidezza ai poli opposti dell'escursione focale (cioè a tutto grandangolo e tutto tele, ovvero quando lo zoom è tutto tirato indietro e quando lo zoom è tutto tirato in avanti) a causa di una costruzione ottica di compromesso;

3- necessità di avvalersi del cavalletto quando ci si spinge su focali tele definite, appunto, "spinte" (in parole povere quando zoomiamo tutto in avanti), in particolare se la videocamera è dotata di sensori di tipo C-MOS.

SENSORI: QUALI SCEGLIERE?

La grandezza del sensore è un fattore importante. In linea di massima un sensore di dimensioni maggiori si dovrebbe comportare meglio di un sensore con dimensioni inferiori. Tuttavia questa non è sempre la regola. Sicuramente un sensore di dimensioni maggiori permette di giocare in modo più elastico e vario con la "profondità di campo" (un concetto che analizzeremo più avanti).
Le videocamere dotate di 3 sensori dovrebbero fornire una resa più accurata del colore, e quindi anche dei dettagli. Oggi ci si sta spingendo sempre più verso la costruzione di modelli monosensore, non solo nella fascia consumer, ma anche nella fascia professionale. Alcune fotocamere monosensore sortiscono immagini molto dettagliate; altre invece sortiscono immagini poco dettagliate, pur avendo un ampio sensore. Questo dipende dal tipo di tecnica di lettura del sensore utilizzata dalla casa costruttrice e dallo scalo delle linee.

I sensori attualmente si dividono perlopiù in due famiglie: CCD, e C-MOS con funzionamento ROLLING SHUTTER.

Tutto sommato l'unico difetto rilevante dell'ultima generazione di CCD è che generano più rumore video dei sensori C-MOS. Siccome la loro costruzione è più costosa di quella dei C-MOS, attualmente le videocamere dotate di CCD sono soltanto quelle di fascia alta e alcune di fascia medio-bassa rimaste ancora in produzione.

I C-MOS invece hanno essenzialmente un difetto: a causa del loro funzionamento generano nell'immagine delle distorsioni delle linee verticali quando si effettuano delle panoramiche (effetto detto "skew", cioè "inclinato"). Questo difetto lo si nota maggiormente quanto più ci si avvale di focali lunghe (quanto più si va in tele). Potrete notare inoltre che in posizione di tele spinto se utilizzerete la videocamera a mano oppure se la piazzerete a cavalletto, appena sfiorate il cavalletto l'immagine vibrerà con uno strano effetto, come se fosse di marmellata. Questo effetto è definito "jello" (gelatina).

Al minuto 1:38 di questo video potrete vedere l'effetto skew (la colonna di legno si inclina): http://www.youtube.com/watch?v=wzNl9G3K3O4

Attualmente è stato annunciato un primo modello di sensore C-MOS che dovrebbe superare i problemi qui riportati. Un sensore con funzionamento GLOBAL SHUTTER.

Oggi il mercato lascia sempre meno scelta: o ci si dirige verso videocamare e fotocamere con sensore C-MOS (ampia scelta), o ci si dirige verso modelli a CCD ancora in produzione (poca scelta) o fuori produzione.

Riguardo alla RISOLUZIONE DEL SENSORE spenderò in altro post più parole. Per ora vi basti sapere che NON tutte le videocamere che recano la scritta "Full HD" hanno i sensori con un numero 1920x1080 di pixel. Alcune videocamere hanno sensori con un numero inferiore di pixel, ma tramite alcuni processi arrivano a scalare le immagini a risoluzioni maggiori. Un'immagine con un numero maggiore di pixel è un'immagine più dettagliata, ma anche più pesante. Oggi le videocamere in alta definizione arrivano ad avere sensori Full HD (1920x1080 pixel). Alcune possono invece fornire risoluzioni maggiori.
Alcune videocamere possono registrare video a diverse risoluzioni.

SCANSIONE DEL SEGNALE

Anche qui dirò poco per non tediarvi. Solo due cose per scegliere la videocamera più opportuna. Sappiate che se abitate in Italia, e in genere in Europa, quando acquistate una videocamera con l'intento di creare poi un DVD riproducibile con la maggior parte dei lettori DVD, sarà essenziale che compriate una videocamera in grado di scansionare 25 fotogrammi al secondo interlacciati (indicati come 50i) e/o 25 progressivi (indicati come 25p), e che la videocamera sia conforme allo standard di codifica del colore PAL (Phase Alternating Line). Se invece abitate, per es. negli USA, sarà opportuno comprare una videocamera conforme allo standard di codifica del colore NTSC (National Television System(s) Committee), in grado di scansionare 30 fotogrammi al secondo interlacciati (indicati come 60i) e/o 30 progressivi (indicati come 30p).

Esistono anche videocamere in grado di aderire ad entrambi i tipi di standard. In questo caso siete a cavallo!

SEZIONE DI REGISTRAZIONE

La sezione di registrazione è il luogo dove verrà finalizzata l'immagine che viene percepita dal sensore attraverso l'ottica, e che viene qui archiviata dopo aver subito un trattamento mediante dispositivi elettronici interni al corpo macchina. Più questi dispositivi sono raffinati maggiore sarà la qualità del nostro video. Al momento della registrazione le immagini vengono digitalizzate attraverso complessi calcoli (algoritmi). In buona parte dei casi il processo di digitalizzazione comporta un'ampia perdita di informazioni. Parte della codifica digitale dell'immagine consiste in una procedura di "compressione" della stessa che consiste nel togliere  informazioni ritenute non necessarie. Più l'immagine viene compressa maggiore è la dose di informazioni perse. Se visualizzassimo l'immagine come viene resa dal sensore e l'immagine dopo la codifica digitale operata dalla macchina vedremmo un'immagine più ricca sotto diversi profili (anche sul piano del rumore video). Sarebbe però un'immagine che in termini di memoria occuperebbe molto spazio. Da qui la necessità di modificarla comprimendola e cercando con la compressione di mantenere il miglior compromesso qualitativo. Questa necessità in realtà si verifica soprattutto nelle macchine di livello consumer o prosumer. A livelli più alti la compressione, pur presente, è poco invasiva, sino ad essere pressocchè assente per i segnali registrati in ambito di cinema digitale.

Il rovescio della medaglia di una compressione spinta è la difficoltà dei computer e dei programmi di montaggio e più in genere di "post-produzione" di trattare in modo agevole e fluido le immagini così codificate. Una compressione molto spinta richiede software in grado di leggere le informazioni decomprimendole in modo efficente e rapido; questi devono essere sostenuti da un hardware con un minimo di opportune prestazioni.

I tipi di compressione si dividono in due grandi famiglie:

-INTRAFRAME

-INTERFRAME

Entrerò nel dettaglio in altri post su questi due concetti. Per il momento tenete presente che la compressione intraframe è quella che mantiene un numero di informazioni maggiore ed occupa più spazio, mentre la compressione interframe è quella che mantiene meno informazioni ma occupa meno spazio.

 Vediamo le compressioni oggi più utilizzate:

-Compressione DV (formati DV, DVCPRO 50, DVCAM, risoluzione standard; formato DVCPRO 100, alta risoluzione) ed MPEG-2 (formati HDV, XDCAM, alta risoluzione. Lo standard MPEG-2 è implicato anche nella codifica di DVD Video). Sono compressioni utilizzate sia nelle handycam che nelle videocamere professionali.

-Compressione basata su standard H264 (http://it.wikipedia.org/wiki/H.264). Utilizzata sia nelle handycam e nelle fotocamere (formato AVCHD) che nelle videocamere professionali (formato AVC-Intra, XAVC).

Alcune videocamere possono registrare video in diversi formati. 

Vi sono registratori esterni che collegati mediante particolari connessioni (come firewire, HDMI, HD-SDI) vanno a prelevare il segnale a monte rispetto all'hardware che si occupa internamente della digitalizzazione. Di norma a seconda del tipo di connessione e delle codifiche utilizzate forniscono immagini di qualità superiore, perlomeno rispetto alle codifiche utlizzate nelle reflex, nelle handycam e nelle videocamere professionali di livello basso e medio.

Nel video digitale il concetto di "non compresso" (raw) coincide con la creazione di clip dal peso enorme, dalla qualità elevatissima, ma anche dalla necessità di hardware specifico ad alte prestazioni, di software specifico e personale specializzato per il loro trattamento. Le clip una volta registrate vanno lavorate per forza. E' come trovarsi di fronte ad un tronco di legno pregiatissimo da scolpire; il tronco è ricoperto di resina, oltre la quale si vede la scultura; dobbiamo scolpire accuratamente la resina per  svelare la scultura.

Quando andiamo a scegliere la videocamera dobbiamo quindi tenere conto di questa regola: meno il formato è compresso, più alta è la qualità, maggiore è il peso e maggiore deve essere la specializzazione di chi lavorerà i file.
La compressioni spinte invece danno immagini di qualità inferiore, ma comunque notevoli per l'utente medio se vengono effettuate acquisendo le riprese con una videocamera di qualità media.
In quest'ultimo caso va comunque considerato un minimo di potenza dell'hardware per poter leggere fluidamente i file.


PULSANTI E GHIERE

Qui c'è poco da dire. La presenza di pulsanti esterni semplifica e velocizza le riprese. Se l'obiettivo possiede una ghiera per la messa a fuoco, una per il diaframma e una per lo zoom da potersi utilizzare in manuale, avremo 3 comandi fondamentali a comoda disposizione di una sola mano.

ERGONOMIA

Anche qui è consigliabile scegliere la videocamera che presenta un peso ed un bilanciamento vantaggiosi. Oggi si tende a costruire palmari professionali sempre più ingombranti e pesanti, perchè dotate di obiettivi zoom sempre più spinti, ma anche palmari più leggere, dalle dimensioni e peso più contenute, e spesso anche dalla qualità più contenuta. Il mercato delle spallari (in alta definizione) invece presenta modelli ormai lontani dai dinosauri di vent'anni fa; certamente hanno il loro peso, ma le spalle degli operatori televisivi oggi ringraziano i costruttori.

Le fotocamere sono molto scomode, e pertanto l'abbinamento con supporti a spalla o a corpetto sono a volte un must.

Con il prossimo post passiamo dalle parole ai fatti, producendo le nostre prime immagini con una handycam. Ci sarà quindi la presenza di un video col quale illustrerò alcuni importanti passaggi utili per settare al meglio una videocamera amatoriale e sfruttare al meglio quel tipo di videocamera.

A presto!

Andrea Scopelli